Resti dell´acquedotto romano
Il gaditano Balbo il Maggiore, incaricò la costruzione di un acquedotto per rifornire d'acqua la Neápolis o città nuova costruita nel I secolo a.C. sul luogo ora occupato dai quartieri di Santa María e il Pópulo. L'acquedotto era rifornito dalla sorgente di Tempúl e percorreva più di cinquanta chilometri fino a Gades. Era dotato di sezioni sopraelevate e sotterranee per raggiungere la pressione adeguata del liquido fino a raggiungere i grandi serbatoi situati vicino alla Puerta de Tierra. L'ultima sezione era formata da blocchi di pietra, perforati all'interno, attraverso i quali passava la tubatura di piombo. Vicino a questo luogo, nei giardini di Varela, erano conservati i resti di un edificio, anch'esso di epoca romana, con il cortile porticato.
I resti dell'acquedotto, ora esposti, provengono dai resti ritrovati sulla spiaggia di Cortadura.