Convento di Santo Domingo

Dopo diversi tentativi di fondazione, l'ordine domenicano, nel 1639, fondò a Cadice il primo convento e il luogo prescelto fu quello noto con il nome di "del Boquete", in cui gli aggressori anglo-olandesi, nel 1596, avevano gettato l'immagine della Vergine del Rosario. La costruzione di questo complesso monastico ebbe inizio nel 1645, con il sostegno finanziario del mercante basco Domingo de Munárriz.

Le dipendenze monastiche sono organizzate intorno a un chiostro barocco, del 1660 e suddiviso in quattro campate, con tre corpi ciascuno. Il primo con colonne toscane di marmo bianco, il secondo articolato da lesene, fra le quali si aprono i balconi rifiniti con frontoni curvi e l'ultimo, con delle terminazioni aventi architravi e archi a sesto ribassati. Completano l'intero complesso, quattro bocche di pozzo in marmo bianco provvisti di stemmi domenicani e francescani.

La chiesa, santuario della Vergine del Rosario, patrona di Cadice, è stata completata nel 1666 e venne parzialmente ricostruita dopo l'incendio del 1936. Consta di una pianta a croce latina e tre navate, la maggiore della quale è suddivisa in cinque campate da colonne toscane, fra le quali si aprono gli archi a tutto sesto sui quali sono organizzate delle tribune a forma di balcone.

Il retablo maggiore è un importante pezzo genovese di marmo colorato del 1691 ed è considerato uno degli esempi più pregiati dei retabli italiani del barocco in Spagna. È suddiviso in tre fasce, separato da colonne tortili, con l'immagine della Vergine del Rosario al centro, che sostituisce l'originale perduta nell'incendio del 1936.

All'interno del tempio si distingue la cappella del Sagrario, in cui è venerata una piccola scultura policroma della Vergine del Rosario, nota con il nome di la Galeona, realizzata da Juan Luis Vasallo nel 1943, in ricordo dell'immagine perduta nel 1936.