Archäologische Fundstätte von Gadir

La città di Gadir è uno degli insediamenti fenici più antichi dell'Occidente. Già nel primo trimestre del primo millennio avanti Cristo, si ebbero i primi arrivi di prova dei fenici di Tiro, i quali fondarono una colonia stabile in una data che è stata precisata grazie alla scoperta dei resti, ritrovati sotto il Teatro del Títere.

La scarsità di resti architettonici degli insediamenti fenici nel mediterraneo, rendono il sito archeologico di Gadir, un luogo imprescindibile per la scoperta dei modi di vita della scomparsa cultura fenicia. Il giacimento si trova nel punto più alto dell'antica isola di Erytheia, la minore dell'antico arcipelago gaditano, che si è trasformato in un importante punto di riferimento, per le diverse interpretazioni sulla possibile localizzazione dell'insediamento urbano di Gadir.

Il giacimento è suddiviso in diversi livelli, corrispondenti alle diverse epoche di occupazione dell'insediamento, in cui si distinguono la disposizione delle strade, le abitazioni e gli utensili del IX secolo a.C. Sono state conservate ben otto abitazioni, distribuite in due terrazze e organizzate intorno a due strade lastricate. Tutte queste costruzioni sono state realizzate seguendo ciò che è definito come architettura della terra, ossia, realizzate soprattutto con fango e argilla.

Le strade sono state lastricate con l'argilla, allo stesso tempo della costruzione dei primi edifici. È molto interessante osservare, com’è ancora possibile visualizzare, le impronte fossilizzate di numerosi bovini, che attraversarono queste strade.

Il fulcro della visita gira intorno alla figura di Mattan, un fenicio morto durante un grande incendio, che ebbe luogo in città nel VI secolo a.C e di cui alcuni resti formano parte importante della tematica de percorso.

Oltre a questi resti fenici, sono state conservate anche le costruzioni di una fabbrica romana per la lavorazione del pesce, con le sue piscine per la conservazione del pesce in salamoia.